
Noi Donne in Nero di Torino sabato 31 maggio 2025 saremo in Piazza Castello dalle 11 alle 12 contro le guerre.
Di quella in corso a Gaza non vi diamo qui notizie: ascoltiamo, vediamo, riceviamo la tragedia tutti i giorni.
Ce l’hanno ricordata, poco fa, anche i teli bianchi che abbiamo visto appesi a finestre e balconi – 50.000 sudari per Gaza.
Vi parliamo invece di come si fa ad ammazzare tante donne, uomini, bimbe e bimbi, in un anno e mezzo. Insomma riparliamo di armamenti, e intanto parliamo anche di noi, dell’Italia, un paese in preda al riarmo. Alcuni spunti (dati tratti dal SIPRI) sull’esportazione di armi, a questo link l’articolo completo:
“… La Francia supera la Russia e diventa il secondo Paese esportatore di armi nel mondo dopo gli Stati Uniti che hanno consegnato armi in 107 Paesi (+17%), una cifra record. In totale Stati Uniti ed Europa occidentale rappresentano il 72% del totale delle esportazioni di armi nell’ultimo quinquennio. I primi maggiori cinque Paesi esportatori sono, nell’ordine, Stati Uniti, Francia, Russia, Cina e Germania. L’Italia è al sesto posto con un aumento dell’86%.
Sempre secondo il SIPRI, tra il 2019 e il 2023 gli Stati Uniti hanno inviato armi per oltre due terzi (69 %) di tutte le armi vendute a Israele dall’estero, la Germania è la seconda fornitrice con il 30 % (il governo tedesco ha approvato 326,5 milioni di euro in armi a Israele nel 2023 e ha approvato solo 14,5 milioni di euro tra gennaio e metà agosto 2024), mentre l’Italia è terza con lo 0,9 %.
Secondo la Campaign Against Arms Trade (CAAT), un gruppo di pressione con sede nel Regno Unito, le esportazioni e le licenze di beni militari dall’Italia a Israele hanno raggiunto un valore di 17 milioni di euro nel 2022. Tra ottobre e dicembre 2023 sono state approvate esportazioni per circa 2,1 milioni di euro, nonostante le rassicurazioni del governo secondo cui le avrebbe bloccate in base alla legge 185/90 che vieta la vendita di armi ai Paesi in guerra o ritenuti in violazione dei diritti umani. L’azienda Leonardo, in una nota inviata a Altreconomia, dichiara che l’Italia ha ufficialmente continuato a esportare materiale d’armamento a Israele: “per l’anno 2024 è previsto un valore complessivo di circa 7 milioni di euro per le attività di supporto logistico per la flotta di velivoli da addestramento M-346”
Si resta senza parole.
Proprio per questo, per non farci ammutolire, saremo in Piazza Carignano sabato 31 maggio dalle 11 alle 12, contro tutte le guerre, contro produzione, acquisto e vendita di armi: che nella migliore delle ipotesi (cioè che non siano usate) generano per ogni persona di questo e altri paesi pesanti spese, sprechi, inquinamento e riduzione di qualunque servizio sociale. Per non parlare di quelle che si usano.