La nostra storia

“Perché vogliamo la casa delle donne: per uscire dall’isolamento, per esprimerci, per comunicare, per prendere iniziative…”
(manifesto a firma del Movimento delle donne di Torino - 8 marzo 1978)

– un luogo storico del femminismo e del movimento delle donne a Torino…
– un luogo di elaborazione e di organizzazione politica autonoma delle donne…
– un luogo separatista…
– un luogo di ascolto, solidarietà e sostegno per le donne….
– un luogo per prendersi cura di se stesse, per pensare al proprio benessere psicofisico, per esprimere la propria creatività

Manifesto originale creato da Laura Fiori

Tutto comincia nel 1979 con l'occupazione dell'ex manicomio femminile.

La storia, i temi e le iniziative politiche.

Gli inizi

La vita della Casa delle Donne inizia nel marzo 1979 con l’occupazione da parte del Movimento delle donne di Torino dell’ex manicomio femminile in via Giulio 22.
I collettivi e i gruppi femministi che componevano il movimento, allora nella fase di massima espansione, da tempo sentivano la necessità di avere un luogo dove incontrarsi per mantenere i collegamenti e darsi continuità di azione e di prospettive. Sul comune obiettivo di ottenere una Casa delle Donne si incontrarono i diversi filoni presenti nel movimento torinese: femminismo radicale, sindacale e politico.
Occupare un ex manicomio femminile, emblematica realtà di segregazione e di sofferenza per molte donne per trasformarlo simbolicamente in luogo di liberazione esprimeva il desiderio, l’esigenza vitale delle donne di cambiare la propria condizione nel mondo e il mondo stesso.
Dopo un anno di occupazione e una trattativa con il Comune di Torino, vennero ottenuti in affitto alcuni locali nel Palazzo dell’Antico Macello di Po in via Vanchiglia 3, dove ha sede tutt’oggi.

Femminismo, separatismo, autonomia

Dal 1979 la Casa ha rappresentato un riferimento politico fondamentale del movimento delle donne a Torino, ne ha rispecchiato le vicende e ha continuato, negli anni, a essere un luogo in cui donne appartenenti a esperienze politiche e associative diverse si incontrano per intraprendere iniziative su comuni obiettivi. Questa trasversalità è stata favorita dall’autonomia politica da sempre praticata.

I temi e le iniziative

Dalla fine degli anni Settanta, la Casa è stata il luogo principale di elaborazione e di azione politica autonoma sui temi propri del movimento delle donne a Torino: diritti di autodeterminazione sul corpo e sulla maternità, salute, violenza contro le donne, lavoro e lavori, pace, politica delle donne.
Le iniziative intraprese sono state numerosissime, fra queste, alcune delle più rilevanti sono state:
– la raccolta firme per ottenere una legge contro la violenza sessuale (1979),
– la campagna a sostegno della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza in occasione dei referendum che la mettevano in discussione (1981),
– la realizzazione di Produrre & Riprodurre, primo convegno internazionale su donne e lavoro nei paesi industrializzati (1983).
Dalla fine degli anni Ottanta si è sviluppato un filone femminista pacifista molto attivo, inizialmente con il gruppo Visitare luoghi difficili, diventato nei primi anni Novanta Io donna contro la guerra e successivamente Donne in Nero.
L’attività di questo gruppo, che ha intrapreso iniziative e progetti di sostegno e solidarietà a favore di donne che, in diversi Paesi del mondo (da Israele alla Palestina, dalla ex-Yugoslavia all’Algeria, all’Afghanistan), hanno subito e subiscono situazioni di guerra, intolleranza, privazione di diritti e povertà, ha esteso le prospettive di elaborazione politica e di azione della Casa a livello internazionale.
Agli inizi degli anni Novanta, ad opera di un gruppo di donne attive nell’associazione Produrre e Riprodurre, è nato il progetto che ha portato alla realizzazione del Centro Interculturale delle Donne AlmaTerra.

Negli anni successivi la Casa ha continuato ad essere aperta alle esperienze teoriche e organizzative di altri gruppi di donne che si sono attivate sulle tematiche emergenti.

Nell’anno 2000 è stato un luogo di incontro della Marcia Mondiale delle Donne contro la povertà, le violenze e le guerre.
Nello stesso anno ha aderito al Coordinamento Cittadino Contro la Violenza sulle Donne (dal 2018 diventato Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne) promosso da Eleonora Artesio, allora assessora alle Politiche di genere.
Nel 2001 si è formato il Coordinamento Cittadino delle Donne per l’Autodeterminazione con l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sui temi della salute, i consultori e l’autodeterminazione delle donne.
Si è costituito inoltre un Comitato di sostegno alle donne afgane.
Nel gennaio 2006 ha organizzato la partecipazione del movimento torinese delle donne alla grande manifestazione “Uscire dal silenzio” a Milano in difesa della legge 194 e della laicità dello stato.
Nel 2008 è stata una delle promotrici della raccolta firme per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per l’istituzione di centri antiviolenza con case rifugio, diventata legge regionale n.16 nel maggio 2009.

Dal 2009 le numerose iniziative politiche e culturali locali, nazionali e internazionali dei gruppi attivi alla Casa sono documentate nel sito.

Associazioni e gruppi storici della Casa

– Associazione Produrre & Riprodurre Centro di documentazione, ricerca e comunicazione tra donne

L’associazione è nata nel 1983 a seguito del Convegno omonimo su donne e lavoro nei Paesi industrializzati. Negli anni Novanta l’associazione ha focalizzato l’interesse verso la ricerca di un’economia delle donne, proseguendo nella riflessione e nell’analisi, secondo un’ottica di genere, del lavoro e delle relazioni economiche e sociali alla luce dei grandi cambiamenti avvenuti in questi contesti negli ultimi anni. Nell’ambito di questi interessi, un gruppo di donne attive nell’associazione ha progettato e realizzato il Centro Interculturale delle Donne Alma Mater.

– Centro di documentazione per la salute delle donne «Simonetta Tosi»

L’associazione, nata nel 1986 dalla ricca esperienza che il movimento per la salute della donna ha avuto a Torino negli anni Settanta e Ottanta del Novecento, ha come finalità raccogliere e conservare la documentazione prodotta dal movimento per la salute delle donne e da quello per l’aborto libero e il sel-help. Ha organizzato dibattiti, corsi e seminari su argomenti inerenti alla salute delle donne.

– Associazione Le Masche

E’ stata fondata nel 1983 dalle donne della redazione della storica rivista Bollettino delle donne, di cui è proprietaria.

– Associazione Piera Zumaglino – Archivio storico del movimento femminista – Biblioteca Women’s Studies

L’Associazione è nata nel 1995 sulla base dell’eredità spirituale e materiale di  Piera Zumaglino per iniziativa di alcune donne della Casa delle Donne che si sono prese cura della cospicua raccolta di documenti e di libri che Piera ha lasciato.

Oltre all’archivio Zumaglino contenente documenti del femminismo e del movimento delle donne, l’associazione conserva anche la biblioteca Zumaglino, dotata di diverse centinaia di libri inerenti il femminismo, la storia, la cultura e la condizione delle donne, che è entrata a far parte delle Biblioteche di Laadan.

L’Associazione ha organizzato  un convegno, presentazioni di libri e dibattiti e prosegue nell’attività di raccolta e conservazione e valorizzazione dei documenti del femminismo.

– Comitato di difesa, sostegno e promozione dei diritti delle donne afgane

Il Comitato si è costituito nel corso del 2001 sulla base dei rapporti instaurati con alcune associazioni di donne afgane, in particolare con l’Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afgane (RAWA), con lo scopo di supportare concretamente le loro attività di sostegno economico e sanitario alla popolazione afgana profuga, della loro opera a favore dell’educazione e istruzione di bambine/bambini e di donne e di promozione dei diritti delle donne in Afghanistan. Il Comitato ha organizzato incontri e manifestazioni, campagne di raccolta fondi e un convegno internazionale, nel 2002, con la partecipazione di studiose e esponenti di diverse associazioni di donne afgane.