A volte ritornano…

Donne in Nero di Torino.  Sabato 24 maggio 2025 saremo in Piazza Carignano dalle 11 alle 12 per la presenza di pace.

Le guerre, vicine e lontane, continuano e – ci pare – peggiorano giorno dopo giorno la situazione del mondo.  Sarà il clima di riarmo che spira in Europa, ma si è arrivati persino a minacciare l’uso di armi nucleari, che come sappiamo abbondano nel mondo, e anche in Italia.

 Il nostro Paese non ha neanche firmato il TPAN, Trattato per la proibizione delle armi nucleari, che è stato adottato da una conferenza delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017, aperto alla firma a New York il 20 settembre 2017; entrato in vigore il 22 gennaio 2021.

E in Italia si continuano a mantenere armamenti nucleari nelle basi di Ghedi come ad Aviano.

 La base militare di Ghedi, a 25 km da Brescia, si estende per oltre 10 km quadrati; non si tratta di una base NATO, ma tramite l’accordo sulla condivisione nucleare è il deposito di un arsenale di almeno venti bombe atomiche americane. Ad Aviano l’aeroporto (una struttura militare italiana) è utilizzato dall’Usaf, l’aeronautica militare statunitense. Dal 1955 è infatti in vigore un accordo tra Stati Uniti e Italia per l’utilizzo congiunto della base, che è anche base NATO.


Del nucleare in questi ultimi tempi si è parlato anche come energia rinnovabile, verde… il cosiddetto “nucleare civile”. Certo, il 12 e 13 giugno del 2011, con 27 milioni di voti, gli elettori italiani si espressero per fermare i piani nucleari del governo, bocciando per la seconda volta il nucleare nel nostro Paese. Le centrali nucleari in Italia quindi sono state fermate. Eppure ancora oggi non si sa come rendere inoffensive le numerose scorie, pericolose, dannose e molto, molto  durevoli: dopo decenni dalla chiusura delle centrali, non sappiamo dove piazzarle […]

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