Care amiche,
Nel nostro messaggio augurale di fine anno vi avevamo scritto: “…il 2016 sarà un anno importante per il futuro della Casa delle Donne di Torino…”.
Nell’assemblea ordinaria delle socie dell’anno scorso, in previsione della scadenza (luglio 2016) del nostro contratto di affitto, ci siamo espresse perché il rinnovo del contratto rappresentasse per noi una occasione per dare una svolta in avanti alla nostra esistenza come Casa.
Tra la fine dello scorso anno e i primi mesi del 2016 è avvenuto il trasloco al Polo del 900 dell’Istituto Gramsci (2° piano via Vanchiglia) e dell’Istituto Salvemini (1° piano del Palazzo, cioè i locali che l’allora sindaco Novelli, nel 1980, ci assegnò come prima Casa delle Donne di Torino). Il Palazzo si è quasi svuotato.
Altra concomitanza: il Centro Studi Pensiero Femminile, che attualmente occupa un villino nei Giardini Reali, ha il contratto di concessione ormai scaduto.
E ancora: Ardp (Archivio delle donne in Piemonte), che attualmente ha in concessione alcuni locali in via Palazzo di Città, il cui contratto scadrà nel 2017, ha ormai bisogno di spazi più grandi.
Quale migliore occasione (logistica e politica) per richiedere di poter usufruire di spazi più grandi, ormai dismessi nel Palazzo di via Vanchiglia ma per noi altamente simbolici, per fare tutte un salto in avanti e dare vita a un luogo unitario nella nostra città in cui far convergere le associazioni di donne affini per orientamento e/o attività?
Un luogo in cui la storia, le culture, i saperi, le memorie e le politiche delle donne si intreccino per dare un nuovo impulso all’elaborazione femminista sul mondo in cui vogliamo vivere.
Qualche mese fa abbiamo cominciato a lavorarci su in quattro associazioni: Ardp, Archivio Piera Zumaglino, Casa delle donne e Centro Studi Pensiero femminile. Nel corso dei nostri incontri abbiamo elaborato un progetto/manifesto.
Eccetto l’Archivio Piera Zumaglino (che è ospitato nell’attuale Casa delle Donne), tutte e tre le nostre associazioni sono attualmente intestatarie di concessione di locali da parte del Comune.
Poiché, di conseguenza, per tutte e tre le associazioni si sarebbe trattato di un “ricollocamento di locali già in concessione”, abbiamo avviato incontri con gli esponenti della Giunta Comunale deputati a dare il parere e l’assenso sul “ricollocamento di concessione”.
Ci siamo quindi incontrate con l’assessore al Patrimonio Gianguido Passoni e con l’assessora con delega alle Pari Opportunità Ilda Curti ai quali abbiamo inoltrato il nostro manifesto/progetto.
E’ piaciuto molto.
Ci siamo attivate per ottenere, all’interno delle regole in vigore, le migliori condizioni possibili.
Maria Grazia Pellerino, nella sua veste di componente della Giunta, ci ha dato molti consigli e ha seguito in prima persona tutto l’iter che è stato necessario.
Inoltre, tante donne che sono venute a conoscenza del nostro progetto, dai loro luoghi, si sono attivate per far sapere all’amministrazione comunale il loro apprezzamento e il loro interesse per l’iniziativa.
E’ stato un gran bel gioco di squadra.
Ce l’abbiamo fatta, la Giunta ha approvato la ricollocazione delle tre associazioni nei locali dell’ex Salvemini, 1° piano di via Vanchiglia 3, cioè quell’ala del palazzo che fu la sede della prima Casa delle Donne di Torino.
Ci inventeremo di tutto per raccogliere i fondi necessari a mettere in piedi il progetto.
Sono circa 300mq in cui avremo uno spazio adeguato per i nostri archivi e le nostre biblioteche, cioè la “storia delle donne”, confortevole per la conservazione, la consultazione, lo studio, ecc.
Avremo nuovi locali per continuare a praticare, oltre alle attività di ascolto e sostegno alle donne, la nostra voglia di incontrarci, di tessere relazioni fra noi, dove far circolare conoscenze ed esperienze di donne, dove discutere e confrontarci, dove organizzare azioni per ottenere ciò che riteniamo importante per le donne.
Daremo vita a una nuova associazione di 2° livello (federazione) che sarà l’intestataria del nuovo contratto.
Le nostre tre associazioni (Ardp, Casa delle Donne e Centro studi Pensiero femminile) continueranno ad avere vita propria nella nuova Casa comune … ma con una marcia in più e con un nuovo progetto comune da portare avanti e far crescere.
Vogliamo condividere cosa ne pensiamo?
Metteremo sul nostro sito i vostri commenti e attiveremo la nostra pagina facebook (Casa delle Donne Torino).
A presto e con altre news.
Casa delle Donne di Torino