Leggi il comunicato stampa ( 33 Kb) sulla proposta di legge regionale per la istituzione di centri antiviolenza con case protette.
Torino, 16 febbraio 2009
LIBERATA DALLA IV COMMISSIONE LA PROPOSTA DI LEGGE DEDICATA
AI CENTRI ANTIVIOLENZA CON CASE SEGRETE
La proposta di Legge regionale di iniziativa popolare n.477/2007 per l’ “Istituzione dei centri antiviolenza con case segrete” è stata liberata, venerdì 13 febbraio, dalla IV Commissione Consiliare.
La proposta, in tempi brevissimi, sarà trasmessa alla I Commissione Consiliare – Bilancio – per l’acquisizione del parere sulla norma finanziaria; successivamente, tornerà alla IV Commissione per il voto definitivo e la sua trasmissione in Consiglio: sembra possibile il suo inserimento nell’ordine del giorno di una data prossima all’ 8 marzo.
Il passaggio in aula della proposta di legge, che ha potuto contare su più di 16 mila firme raccolte, è una tappa delicata e molto importante, in quanto sarà quella la sede di discussione e di possibili modifiche della stessa.
L’idea del progetto è nata dall’incontro di un gruppo di donne che, per formazione, cultura, impegno sociale e collocazione professionale hanno una lunga esperienza e conoscenza nell’ambito delle politiche di genere e delle pari opportunità e che spesso si trovano ad affrontare richieste di aiuto,dirette o indirette, da parte di altre donne e relative a situazioni di profondo disagio, tra le quali maltrattamenti fisici e psicologici.
Lo strumento dell’iniziativa popolare è stato scelto per misurare il grado di percezione, informazione, sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini piemontesi rispetto al problema e per fornire alla Regione Piemonte una richiesta proveniente “dal basso”.
Alla luce di una situazione piemontese frammentaria di servizi e organismi preposti a contrastare la violenza contro le donne in ogni sua forma, dell’assenza di interventi normativi e finanziari pubblici e istituzionali in materia, della mancanza – oltre la gestione dell’emergenza – di percorsi di accoglienza e sostegno e di centri con case segrete, volti alla protezione, all’empowerment e alla restituzione della qualità della vita delle donne vittime di violenza, il comitato promotore ha svolto una lunga analisi sul tema sia a livello locale e nazionale sia europeo, evidenziando alcune importanti esperienze realizzate e confrontando i risultati delle ricerche statistiche e sul campo degli ultimi anni.
“Il Piemonte è una regione sicuramente sensibile al tema – affermano le rappresentanti del comitato promotore, -; basti ricordare l’impegno della Consulta delle Elette, la legge che istituisce il fondo di Garanzia e il Piano regionale contro la violenza alle donne. Tuttavia la risposta a questo dramma risulta essere disomogenea e affidata principalmente all’associazionismo; non esistono strutture che rispondano appieno all’idea di un percorso che vada dall’accoglienza della richiesta di aiuto, alla denuncia, al sostegno e all’uscita dalla situazione di violenza. Inoltre, è fondamentale dare un seguito alle raccomandazioni pervenute in Italia dal Consiglio d’Europa”.