Conferenza stampa, con presidio e volantinaggio, in occasione dell’anniversario della approvazione del trattato per la messa al bando delle armi nucleari.
Siamo presenti come Donne in Nero, come abbiamo fatto finora partecipando alle attività del Coordinamento, e anche noi abbiamo qualcosa da dire:
Perché siamo qui?
- Perché da più di un anno facciamo parte di questo Coordinamento?
- Perché siamo Donne in Nero.
- Le Donne in Nero sono una rete internazionale di donne (e anche alcuni uomini) femministe e antimilitariste.
- In tanti paesi del mondo le Donne in Nero manifestano da anni, con continuità, contro le guerre e le armi, denunciando con il nero dei propri abiti anche l’imbarbarimento di chi le usa.
- Le donne su questi argomenti hanno una sensibilità maggiore degli uomini, che per educazione mantengono spesso valori legati all’uso della forza.
- Molti gruppi di Donne in Nero, a partire dal primo, nato a Gerusalemme nel 1988, sono sorti proprio in luoghi di guerra e di conflitto armato, per dire: NON IN NOSTRO NOME.
- Per dirlo innanzitutto ai propri governi ed eserciti, che pretendono di rappresentare tutte e tutti.
- Lo stesso vale per le Donne in Nero balcaniche, sorte nel 1991 nella ex-Yuogoslavia, in piena guerra.
- Lo stesso vale per noi: di fronte alla partecipazione italiana a tante guerre degli ultimi 25 anni; di fronte alle spese per le armi; di fronte alle servitù di più di 100 basi militari e al mantenimento di 70 ordigni nucleari sul nostro territorio.
- Siamo coscienti che la nostra sicurezza, continuamente sbandierata come pretesto per l’aumento delle spese militari, non può basarsi sulle armi.
- Siamo coscienti che la presenza di armi atomiche a Ghedi e Aviano è per tutte e tutti noi una minaccia.
- Sappiamo che il Trattato di messa al bando, approvato esattamente un anno fa all’ONU, ci permette una via di uscita da questa situazione.
- Il Trattato prevede con chiarezza i passi da percorrere perché un paese come il nostro, che ha firmato il trattato di non proliferazione ma mantiene armi nucleari sul proprio territorio, possa uscire da questa pericolosa contraddizione.
- Per questo chiediamo ancora una volta all’Italia – ai nostri governanti – di ripensarci.
- Perché siamo ancora in tempo.
7 luglio 2018
Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino
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